L'ortodonzia è quella branca dell'odontoiatria che si occupa dello studio, diagnosi, terapia e prevenzione delle anomalie di sviluppo e posizionamento della dentatura, delle ossa mascellari (palato e mandibola) e della muscolatura annessa.
Il termine completo della disciplina è ortognatodonzia : orthos=dritto; gnatos=mascellari; dontia=denti. Malocclusione significa letteralmente “cattiva occlusione”, cioè errata relazione di contatto tra i denti.
L'ortodonzia ha, quindi, l'obiettivo di ottenere un'occlusione ideale creando un viso armonico, rendendo possibile una corretta masticazione, prevenendo sia stress occlusali delle gengive e dell'osso di supporto dei denti sia eventuali disfunzioni delle articolazioni temporo-mandibolari e dei muscoli masticatori.
EZIOPATOGENESI DELLE MALOCCLUSIONI
I fattori responsabili della maggior parte delle malocclusioni vengono suddivisi in due categorie:
ereditari ed ambientali.
Tra i FATTORI EREDITARI causati per lo più da una combinazione di fattori genetici trasmessi ereditariamente dal patrimonio genetico dei genitori ricordiamo:
- affollamento dentario, ossia la sovrapposizione dei denti spesso conseguente alla mancanza di spazio naturale per l'allineamento;
- agenesie, ossia la mancanza di alcuni elementi dentali;
- diastemi interdentali, cioè la presenza di spazio tra i denti con assenza del punto di contatto;
- denti sovrannumerari, ossia denti in eccesso rispetto al numero normale;
- iposviluppo (prognatismo) o ipersviluppo (progenismo) della mandibola associato o meno ad ipersviluppo o iposviluppo del mascellare superiore.
Vi sono, poi, malocclusioni conseguenti ad ABITUDINI VIZIATE E FATTORI AMBIENTALI come:
- succhiamento del pollice o del “ciuccio” dall'età di 4 anni in poi. Questi esercitano una pressione sul palato e sui denti che si spostano in avanti; il dito tenderà a creare uno spazio tra i denti superiori e quelli inferiori che non combaceranno più perfettamente con conseguente morso aperto anteriore, mentre il palato sarà più alto e stretto del normale (palato ogivale).
- deglutizione atipica: si verifica quando la lingua spinge contro la parete interna degli incisivi superiori e l'occlusione si verifica per lo più a livello molare. I muscoli masticatori sono ipotonici, mentre i muscoli periorali sono eccessivamente contratti per formare un sigillo anteriore valido affinché la lingua possa spingere il bolo verso il faringe senza che il cibo fuoriesca dalla bocca;
- onicofagia, ossia l'abitudine scorretta di mangiarsi le unghie che influenza una posizione errata della lingua;
- respirazione orale, associata ad ostruzione delle vie aeree superiori da tonsille ed adenoidi ipertrofiche, deviazione del setto nasale, allergie, per cui i pazienti tendono a respirare con la bocca aperta mantenendo la lingua in basso;
- perdita prematura dei denti decidui o permanenti dovuta a carie o traumi.
È opportuno ricordare che esistono anche malocclusioni dovute a sindromi malformative di origine genetica oppure conseguenti ad embriopatie da farmaci, sostanze tossiche, agenti infettivi, radiazioni.
ORTODONZIA PREVENTIVA E INTERCETTIVA
L’ortodonzia preventiva e intercettiva prevede trattamenti in età precoce, tra i 7 e i 10 anni, durante gli stadi più attivi della crescita cranio-facciale e della permuta dentale.
Tali interventi sono finalizzati a rimuovere i fattori responsabili delle malocclusioni dentarie e a ripristinare la crescita normale dei mascellari rendendo possibile un allineamento dentale corretto, estetico e funzionale.
L’ortodonzia intercettiva ha una durata variabile tra i 12 – 18 mesi ed è considerata anche come prima fase di trattamento a cui farà seguito se necessario una seconda fase di trattamento a dentizione permanente ultimata.
È importante sottolineare che trattare preventivamente le malocclusioni, intercettandole al momento giusto, serve molto spesso ad evitare in un futuro scelte più drastiche come le estrazioni dentarie o le soluzioni chirurgiche-ortodontiche a fine crescita.
GLI APPARECCHI FISSI
Gli apparecchi fissi possono essere messi e tolti solo in studio dall'ortodontista;sono solitamente usati negli adolescenti quando tutti i denti permanenti sono presenti in quanto permettono di ottenere spostamenti dentari tridimensionali con un'azione continua.
L'apparecchio fisso è composto da attacchi (brackets) che possono essere metallici, ceramici o resinosi, che vengono “incollati” ai denti con resine composite; ogni attacco è unito agli altri da un filo metallico (arco), il quale viene modellato o sostituito durante le visite di controllo ed è il principale responsabile del raddrizzamento dei denti.
Oltre al filo sugli attacchi possono essere agganciati elastici, molle, trazioni extraorali che ci permettono di ottenere qualsiasi spostamento dentale desiderato.
GLI APPARECCHI MOBILI
L'apparecchio mobile è cosi definito perché il paziente può metterlo e toglierlo da solo; sono usati generalmente per correggere le malocclusioni meno gravi e nei pazienti in fase di crescita, per correggere le abitudini viziate e nei casi di disformosi dento-facciale.
Esistono diversi tipi di apparecchi ortodontici mobili, a seconda dell'obiettivo che si vuole perseguire ma tutti richiedono una buona collaborazione da parte del paziente.
Gli apparecchi mobili funzionali o ortopedici influiscono sulla crescita e sullo sviluppo delle arcate e dei mascellari, agendo sia sulla componente ossea sia su quella muscolare.
Gli apparecchi mobili di contenzione vengono, invece, utilizzati dopo aver smontato l'apparecchio fisso, per mantenere il risultato raggiunto ed evitare recidive.
Alcuni casi particolari richiedono anche l'utilizzo di altri tipi di apparecchi come l'espansore rapido del palato.
L'espansore rapido del palato è una placca palatale in resina o metallo con al centro un forellino dove inserire una chiavetta; l'ortodontista, ad ogni seduta di controllo, allargherà l'apparecchio ottenendo l'espansione palatale necessaria per il successivo riallineamento dentale.
ORTODONZIA INVISIBILE
È un'evidenza dei nostri tempi che sempre più adulti si rivolgono all'ortodontista per migliorare il sorriso e la funzionalità dell'apparato masticatorio. L'aumentata considerazione per le loro esigenze estetiche e psicologiche ha creato un nuovo approccio al trattamento delle malocclusioni con apparecchi che non si notano quando vengono applicati: l'ORTODONZIA INVISIBILE.
I marchi più importanti di apparecchi trasparenti sono la statunitense INVISALIGN, l'italiana ALL IN, l'inglese CLEARSTEP.
Si tratta di sottili mascherine di polimeri trasparenti che il paziente applica sulle arcate dentarie; le mascherine sono mobili, leggere, comode da indossare, temporanee e vengono cambiate ogni 2-4 settimane durante la cura.
Sono pianificate al computer tramite un programma software che, in conformità ad una scansione dei modelli in gesso delle arcate dentali del paziente, produce 8-16 diverse mascherine progressive, da applicare nell'arco di 1-2 anni di terapia durante i quali i denti ritrovano la loro giusta posizione. le mascherine devono essere indossate sempre e rimosse solo per mangiare e lavare i denti.
Con l'ortodonzia invisibile possono essere trattati solo disallineamenti di lieve entità.